DA NORD A SUD ITALIA- CARCERI ITALIANE,GRAVE AGGRESSIONE A BIELLA E BARI.

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DA NORD A SUD ITALIA – GIORNATA NERA NELLE CARCERI ITALIANE,GRAVE AGGRESSIONE A BIELLA AGENTE RICOVERATO D’URGENZA  IN REPARTO SPECIALISTICO DI NOVARA. MENTRE A BARI CARCERE ALTRA AGGRESSIONE E MINACCE DA PARTE DI DETENUTO CONTRO  MEDICO DI GUARDIA E   POLIZIOTTO DEL REPARTO. INSOMMA LE CAUSE SCATENANTI CHE VANNO DI MODA, IL MOMENTANEO DINIEGO DI PRESTAZIONE SANITARIA O RICHIESTE DI RICOVERO SULLE MODALITA’ ADOTTATE DALL’AMMINISTRAZIONE SUI MEZZI DI TRASPORTO IN OSPEDALE   DEI RECLUSI AGGRESSORI.

       FS-COSP  –  Nel tardi pomeriggio  di ieri – notizia trapelata solo oggi – un detenuto straniero di nazionalità sudamericana   per futili motivi ha aggredito con  violenza,accanendosi sul corpo inerme, nella colluttazione scaraventato a terra,  un agente di polizia penitenziaria che prestava servizio nel reparto detentivo dove sarebbero quasi un centinaio di reclusi alcuni in situazione psicofisica mentale non perfettamente buone.                                                                                                                                                MASTRULLI –  Le cause scatenanti la  inaudita bestialità del recluso contro il Poliziotto che faceva il suo dovere,  per via del mancato invio presso l’infermeria del carcere sebbene fosse stato più volte tranquillizzato che della richiesta era già stata notiziata la sorveglianza generale che ne dispone il trasferimento sotto scorta.  All’apertura del cancello di sbarramento per permettere un altro detenuto di uscire dalla semisezione per recarsi in un altro luogo, il detenuto sudamericano con una serie di spintoni  e violenza sul cancello,ostacolando con forza, non permetteva all’ agente di richiudere il cancello per poi  scagliarsi contro il malcapitato poliziotto scaraventandolo con forza per terra, procurandogli la rottura della mandibola per i calci e i pugni dal detenuto inferti con crudeltà e inaudita brutalità.                                                                                                                MASTRULLI – Le condizioni lavorative del carcere Biellese sono ormai allo sbando non vi è più nessuna sicurezza per gli agenti abbandonati da soli con 100 detenuti per piano. Difatti vi è un solo agente ad occuparsi di ogni piano detentivo, in balia di criminali senza scrupoli. Attualmente  risultano ristretti, 530 detenuti di svariate tipologie dai comuni, internati , sex offender e trans, contro una capienza  che dovrebbe aggirarsi al massimo intorno a 350-400 posti letto.                                                                  Il DM dell’ ottobre 2017 stabilisce per Biella Carcere un organico di polizia  che dovrebbe attestarsi intorno alle 200 unità,solo 120 unità operative nei reparti detentivi, oltre il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti e Vigilanza Esterna Perimetro Penitenziario ,mancano  all’appello almeno 40 unità polizia penitenziaria. A breve ci saranno le aperture  scolastiche e di svariati corsi intramurali per i reclusi, prima del covid-19 erano circa  28 utenti. Interessante appare comprendere al Sindacato, come e con quale organico oramai obbligato da mesi a turni di 8 e 10 ore con parte del lavoro straordinario non ancora liquidato,con un ccnl scaduto da 18 mesi e con un FESI non ancora del tutto contabilizzato,  possiamo sperare di  mantenere un elevato standard di sicurezza con pochi agenti e tutti i detenuti in giro per l’istituto grazie alla direttiva “celle aperte e vigilanza dinamica” elemento di alta criticità e fallimento delle Carceri Italiane.  Nell’intervento del Segretario Interregionale FS-COSP Giovanni BELLOMO che a Biella ci lavora come Poliziotto anziano rispetto ai colleghi più giovani è questo: “ Siamo esasperati, da questa linea di comando centrale e regionale  che mandano  i propri uomini al macello”(?) – FS-COSP nella giornata antecedente all’aggressione, nel corso di una normale perquisizione e controllo nelle celle dei reclusi,sono stati  rinvenuti   6 cellulari con relativi dispositivi,in precedenza altre operazioni hanno portato alla luce oggetti non consentiti,il termometro del controllo e della sicurezza appare  scendere sempre di più.                                                                                                                                                                                                  Dalla Federazione Sindacale Nazionale e Regionale Co.S.P. giungono per l’Agente aggredito vittima della violenza inaudita dei galeotti e  trasportato  d’urgenza all’Ospedale di Novara per le presunte  lesioni subite e visibilmente  scosso dell’accaduto, gli auguri per  una pronta guarigione. MASTRULLI “ siamo poliziotti non carne da macello per galeotti” in Italia le aggressioni sono salite a 4.350 agenti feriti, i suicidi tra le forze di polizia salgono sempre di più a causa,anche delle pessime condizioni di lavoro e stress, solo nella Polizia Penitenziaria negli ultimi 20 anni sono 147,negli ultimi due anni 16 e negli ultimi mesi 6 di cui due donne Palermo e Latina Carcere. Nella prima mattinata a Bari  Penitenziario,il recluso  in dialisi da inviare in ospedale, avrebbe inveito contro la Dottoressa Medico di guardia del carcere e contro il Poliziotto che la proteggeva dal lancio di oggetti  di suppellettili che il detenuto in escandescenza cercava di lanciare solo perché il trasporto in ospedale per la dialisi la pretendeva in ambulanza e non sui mezzi del Corpo appositamente da modello organizzativo disposti. A Bari Carcere sezione 3 alcuni giorni antecedenti all’aggressione è stato teatro di rivolta di una ventina di reclusi A.S. sempre per reclami sanitari.   Sempre a Bari alcuni giorni prima il penitenziario nella 3 sezione detentiva è stato teatro per alcune ore di una sommossa di alcuni detenuti sempre su tematiche sanitarie e modalità adottate dai medici.                                                                                                                       UFFICIO STAMPA NAZIONALE  FS-COSP    MASTRULLI    3355435878

CS CARCERI – CONTINUE VIOLENZE E AGGRESSIONI CONTRO GLI OPERATORI DI POLIZIA E SANITARI DA PARTE DEI RELCUSI DA BIELLA A BARI

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